COME CHIUDERE BENE IL 2017 PER APRIRSI A UN NUOVO ANNO

C’è sempre un ciclo che si chiude e un ciclo che si apre questo è un principio fondamentale della Psicologia della Gestalt e in questo caso il susseguirsi di aperture e chiusure è ciò che rende la vita dinamica e portatrice di novità.

Ma per far sì che sia possibile accogliere con piacere le cose nuove è necessario prima aver chiuso con ciò che è vecchio e appartiene a un passato, seppur recente.

Le chiusure sono sempre un momento delicato ed emozionante, perché impongono la consapevolezza del tempo che passa e che nulla è eterno. Certamente quando riguarda qualcosa che è stato stressante e faticoso ne siamo ben contenti, come ad esempio: la fine degli esami universitari, la fine di una degenza, la chiusura dell’anno scolastico e la fine di una giornata di lavoro pesante.

In questi giorni che precedono il capodanno non è insolito provare un po’ di malinconia e un umore altalenante, proprio perché anche se c’è tanto entusiasmo per un nuovo anno che inizia c’è anche un po’ di rammarico per un altro anno passato e ormai concluso.

Può risultare molto condizionante come ci si appresta ad un nuovo inizio e con quale atteggiamento ci si prepara ad accogliere gli inevitabili cambiamenti che avverranno. Sicuramente una sensazione di scetticismo e ansia può risultare ostacolante per delle iniziative vitali, diversamente uno stato d’animo di entusiasmo e fiducia modifica del tutto la nostra predisposizione.

Ecco alcune strategie per chiudere e “lasciare andare” l’anno appena trascorso, senza che diventi un altro peso da trascinare con sé:

– Tirare le somme in senso metaforico: ripercorrere velocemente con la memoria ciò che è accaduto durante l’anno

ripercorrendo i momenti salienti ed emozionanti indipendentemente dalla loro natura.

– Astenersi dal giudizio: ciò che rende un anno meritevole di essere stato vissuto non è la percentuale di cose positive accadute, ma l’intensità con la quale lo si è vissuto. Provare a non giudicare gli eventi in base ai profitti raggiunti e alle conclusioni positive o negative che ne sono conseguite è fondamentale per poter constatare la pienezza di ciò che abbiamo incontrato sulla nostra strada.

– Fare i conti con le aspettative deluse: come all’inizio di ogni anno è normale maturare delle aspettative, dei desideri, su ciò che si vorrebbe accadesse, ma non sempre i nostri desideri si realizzano e questo ci lascia una sensazione di delusione e un più o meno indefinito pensiero di aver perso del tempo. Come spesso accade, tendiamo a dimenticare che non possiamo controllare tutto, e che la maggior parte delle cose accadono fuori dal nostro potere decisionale, quello che possiamo fare è vivere il Qui ed Ora e stare con quel che c’è in quel momento.

– Individuare almeno uno o due elementi gradevoli: Come sempre le cose non sono mai totalmente bianche o nere, pertanto in un anno si alternano eventi e cose spiacevoli e gradevoli di varia intensità. E’ importante riuscire a riconoscere ciò che possiamo avvertire come un evento bello, che fa piacere ricordare e che compensi i pesi vissuti durante l’anno, ad esempio delle persone conosciute, un gesto gentile ricevuto, un evento divertente o anche un luogo visitato che ci ha sorpresi.

– Buttare le cose vecchie e rotte: liberarsi degli oggetti legati ad un significato simbolico spiacevole può essere molto catartico, così come semplicemente disfarsi delle cose rotte e inutili permette di avvertire un senso di liberazione e di spazio che non è più solo uno spazio del mondo fisico ma appartenente anche ad un mondo interno.

Buona chiusura a tutti

Dott.ssa Ilaria Fontana

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